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AMARCORD - BARI-COLLEFERRO, IL PRIMO GRANDE ESODO DEI TIFOSI DEL BARI

  • Immagine del redattore: Mauro Solazzo
    Mauro Solazzo
  • 12 mag 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

27 giugno 1954: il Bari sfida il Colleferro, sul "neutro" di Napoli, nella gara decisiva per la promozione in Serie C. Ben 20.000 baresi raggiungono il capoluogo campano con ogni mezzo...

27/06/1954, Bari-Colleferro 2-1 - Il portiere barese Buttarelli sventa di pugno una minaccia avversaria. Il quella gara, il Bari giocherà con la maglia azzurra, prestata dal Napoli.

E' il campionato 1953/54 e il Bari, solo due anni prima, era sprofondato negli inferi della IV Serie, anche e soprattutto per via della riforma dei campionati, ricordata come "lodo Barassi". I biancorossi, al primo tentativo, avevano fallito il pronto ritorno in Serie C: tra il rifiuto di tanti giocatori a scendere di categoria e il commissariamento in corso, non era stato possibile allestire tempestivamente una squadra in grado di vincere subito. La nuova stagione, però, si era aperta con buoni auspici. A cominciare dall'insediamento della nuova proprietà: alla guida del sodalizio barese c'è, adesso, Achille Tarsia Incuria, l'uomo della rinascita. La squadra viene sensibilmente rinforzata, con i ritorni dell'ala destra Luigi Bretti e del centrocampista Vinicio Sabbatini, unitamente agli innesti del portiere Buttarelli e del centromediano Grani (dal Torino), dell'attaccante Gamberini, dell'interno Mario Mazzoni e di un'altra mezza dozzina di giovani interessanti, oltre al ritorno, nel mercato di riparazione, del trentatreenne Tommaso Maestrelli.


27/06/1954, Bari-Colleferro 2-1 - Santoni in anticipo sul portiere Filippi. L'azione sarà finalizzata con il gol del vantaggio barese di Gamberini: è il 33' del primo tempo (archivio Antonucci).

Campionato ok

Il cammino nel Girone H, questa volta, si rivela abbastanza semplice. La squadra biancorossa, nuovamente affidata a Franceschino Capocasale, ingrana subito un buon passo. In particolare, Bretti e Gamberini si erano mostrati autentici cecchini, collezionando a fine campionato rispettivamente 9 gol il primo e ben 23 il secondo. I biancorossi chiuderanno a quota 48 punti (frutto di venti successi, otto pareggi e due sole sconfitte), con otto punti di vantaggio sull'Enna seconda classificata. La strada per la promozione, però, deve passare attraverso un percorso impervio: le otto vincitrici degli altrettanti gironi di IV Serie, sono chiamate a contendersi i quattro posti disposinibili per il salto di categoria, attraverso le forche caudine dei gironi di spareggio: un surplus di dispendio di energie fisiche e nervose, che si andava ad assommare alle durezze della stagione regolare.


Spareggi alla pari

Il Bari era incluso nel girone di qualificazione con Colleferro, Prato e Foggia. Quest'ultima, probabilmente non sorretta da una condizione fisica adeguata, segnava il passo in tutte le gare di andata e di ritorno, chiudendo desolatamente a zero punti. Di contro, le altre tre pretendenti non furono in grado di superarsi. Morale della favola: il girone si chiuse con Bari, Prato e Colleferro, tutte appaiate a quota otto punti. In mancanza, all'epoca, di criteri meritocratici (quali ad esempio, la differenza reti), si doveva ricorrere dunque ad ulteriori partite di spareggio, per definire le due promosse in Serie C.


Pari con brivido contro il Prato

Nella prima gara, il 13 maggio 1954, il Bari riesce a pareggiare a Roma contro il Prato, proprio allo scadere, nonostante diverse assenze (compreso il portiere Buttarelli) e due giocatori (Marzoli e Cancellieri) azzoppati già dal primo tempo e schierati sulle ali. Fu proprio uno dei due, Cancellieri, a siglare il punto del pareggio, con un tiro al volo terminato nel sette, quando alla fine della gara mancava solo una manciata di secondi. L'altro eroe di giornata era stato il portiere di riserva Riccini, schierato al posto di Buttarelli: quel giorno si dimostrò insuperabile, negando a più riprese la gioia del gol ai toscani.

Il popolare circolo sportivo di ritrovo presso il negozio di Capocasale ha subìto un vero e proprio assedio. Sin dalle 17 una folla di sportivi s'è radunata in attesa ed ha vissuto un paio d'ore di discussioni, di progetti, di ipotesi”. (La Gazzetta del Mezzogiorno - Corriere Sportivo, 28/06/1954)

L'esodo verso Napoli

Sette giorni dopo, il 20 maggio, il Prato si rifarà, sconfiggendo per 3-0 il Colleferro. A quel punto, al Bari sarebbe bastato un pareggio per la promozione in Serie C. In città l'attesa era diventata spasmodica, non si parlava d'altro. Si organizzava la trasferta per Napoli, sede scelta per la sfida, con ogni mezzo: treni speciali, ben sessantadue pullman (organizzati dal super tifoso Peppino Cusmai) e oltre 3.000 le macchine private. Oltre ad un migliaio di Vespe, Lambrette, ciclomotori e biciclette! Alla fine, saranno 20.000 i tifosi biancorossi che approderanno a Napoli, inclusi gli emigranti dalla Campania e dal Lazio: è stato, questo, il primo grande esodo di massa dei tifosi del Bari che la storia ricordi. A questi intrepidi tifosi, vanno assommate le migliaia di persone rimaste a Bari che, dai negozi di radio della città, riuscirono a seguire le sorti della gara con empirici collegamenti telefonici.

"E' stato un campionato tutto in salita. E la Bari lo ha vinto alla maniera degli scalatori irresistibili. Non in volata, anche se queste qualificazioni supplementari hanno dato al torneo proprio il volto di una palpitante volata". (La Gazzetta del Mezzogiorno - Corriere Sportivo, 28/06/1954)

La partita in "azzurro" E' il 27 giugno 1954 e il calcio d'inizio tra le due squadre è fissato per le ore 17. Si può solo immaginare lo stupore dei tanti tifosi del Bari, assiepati sugli spalti dello stadio "Vomero" di Napoli, nel vedere sbucare dagli spogliatoi i calciatori del Bari con indosso...la maglia del Napoli! Non sono molte le fonti che chiariscono l'arcano, ma pare che il Colleferro si fosse presentato con una maglia a preminenza rossa e che il Bari non avesse al seguito la tradizionale maglia bianca con risvolti rossi. La dirigenza del Bari, con a capo il direttore sportivo dott. Del Rosso, si era così prodigata a chiedere in prestito, alla società ospitante, le divise di gioco. La gara sarà palpitante e il Colleferro ne uscirà sconfitto con l'onore delle armi, dopo un'autentica battaglia. Anche in questa gara, sarà l'attaccante Gamberini a rivelarsi determinante. Con indosso la maglia numero 9 di Hanse Jepsson, segna al 33' dopo una bella azione corale. In verità, l'attaccante appoggia in rete un pallone comodo comodo, dopo che Santoni prima e Lorenzetto dopo avevano tagliato fuori i tentativi estremi del portiere e dei difensori laziali. Si va al riposo con il Bari in vantaggio e la notizia si spargeva nel capoluogo, anche attraverso le chiamate di molti concittadini alla redazione della Gazzetta del Mezzogiorno. Riprende la gara, vivace e combattiva, sempre nei limiti della correttezza. Il Colleferro ci prova a più riprese, Buttarelli e la linea difensiva tengono. Passano i minuti e all'84', il solito Gamberini concretizza un contropiede ben organizzato dalle retrovie, siglando la rete che manda in visibilio i tanti tifosi biancorossi sugli spalti. Il gol del colleferrino D'Angelo, a tre minuti dalla fine, conterà solo per le statistiche. Il Bari, dopo due anni spesi tra i polverosi campi di IV Serie, tornava in Serie C. La gente festeggiava e poi, la sera successiva, si recava in stazione ad abbracciare i calciatori biancorossi, in arrivo con il rapido delle 20,15.


Ma la sfiancante stagione non poteva dirsi ancora conclusa, mancava qualcosa, a suggello degli sforzi profusi. Prima, i biancorossi liquidavano allo Stadio della VIttoria il Prato, con un secco 5-0, nella gara dello spareggio per l'accesso alla finale scudetto; poi, con due gare perfette, superavano l'ostacolo Cremonese (2-2 a Cremona, l'11 luglio, e 2-0 a Bari, il 18 luglio), conquistando il titolo di Campione d'Italia della IV Serie. Un trofeo che rimarrà nella storia, così come resterà negli annali l'incredibile transumanza di folla, alla quale dettero vita i 20.000 impavidi baresi, sulla via tra Bari e Napoli.


27/06/1954, Bari-Colleferro 2-1 - La partita è finita: Bretti, con il numero 7, abbraccia Capocasale, mentre un Gamberini in lacrime cinge alle spalle Santoni, con Del Rosso ad abbracciare entrambi (archivio Antonucci).


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