AMARCORD - GUERRERO E "COBRA" TOVALIERI, 2 GOL PER ABBATTERE UN TABU'
- Mauro Solazzo
- 21 mag 2020
- Tempo di lettura: 7 min
16 ottobre 1994: il Bari, per la prima volta nella storia, sbanca il Meazza - San Siro contro l'Inter. E l'Italia intera conosce l'esultanza del "trenino", portata a Bari dall'attaccante colombiano...

16/10/1994, Inter-Bari 1-2 - E' il 42' e Sandro Tovalieri ha appena segnato il gol del raddoppio: parte il "trenino", che diverrà marchio di fabbrica dell'esultanza biancorossa.
Ci sono partite che, nella memoria dei tifosi, restano scolpite per sempre. Non necessariamente per il valore intrinseco legato, per esempio, alla conquista di un campionato o di un trofeo. A volte, lasciano il segno per il valore squisitamente emotivo, per quello che la partita ha impresso o espresso, in quel determinato momento o in quelle determinate condizioni. Da sempre, il tifo si alimenta di emozioni: motivo per cui, può capitare che si resti impressionati più da un rocambolesco risultato di una domenica qualunque di campionato, che da una noiosa finale da sbadigli, per quanto essa importante.
Comunque sia, per chi scrive, la sfida tra Inter e Bari del 16 ottobre 1994 rappresenterà sempre uno di quei capisaldi a cui aggrapparsi, quando si è arrabbiati o delusi, per le cose che non vanno come noi vorremmo o come dovrebbero; una di quelle imprese a cui rivolgere il pensiero, per riconciliarsi in men che meno con la propria squadra del cuore.
Giornata storica
A voler dirla tutta, il 16 ottobre 1994 resterà marchiato a fuoco come il giorno in cui, prima volta nella storia, caddero contemporaneamente in Serie A le tre nobili "sorelle d'Italia", ovvero Juventus, Milan ed Inter. Infatti, mentre i nerazzurri si facevano sconfiggere in casa da Bari, il Milan cadeva a Padova e la Juventus in quel di Foggia, entrambe con un secco 2-0. Forse, però, l'impresa più grande era stata proprio quella dei biancorossi, perché l'unica maturata in trasferta.
Poi, diciamolo pure: non è roba da tutti i giorni, vedere il Bari sbancare la "Scala del calcio". Anzi, l'impresa ai biancorossi contro i nerazzurri non era mai riuscita in precedenza, anche se, in realtà, ce ne era stata un'altra, un paio d'anni prima: il 25 agosto 1982, il Bari aveva battuto l'Inter in trasferta per 1-0, con un gol del centrocampista Franco Baldini. Ma quella era la Coppa Italia e, soprattutto, quello non era lo stadio di San Siro ma il Comunale di Bergamo (la gara si era giocata in campo neutro per l'indisponibilità dell'impianto milanese).
Matricola corsara
Il Bari edizione 1994/95 è stato uno dei più belli che la storia possa narrare. E' un Bari che è appena riapprodato in Serie A, ricostruito dalle ceneri di quello disastroso de "l'anno del gambero", ribattezzato così perché iniziato con grandi aspettative e terminato con un'amara retrocessione. Un Bari ormai privo di Joao Paulo, tornato nella terra natìa dopo la promozione, e formato dal giusto mix tra giovani intraprendenti e giocatori più esperti. Quel Bari, sbarazzino e sfrontato, chiuderà al dodicesimo posto, con 44 punti (nel primo campionato con i tre punti a vittoria), frutto di 12 vittorie, 8 pareggi e 14 sconfitte. Saranno soprattutto le sei vittorie in trasferta (due a Milano, sia contro l'Inter che contro il Milan: prima e unica volta nella storia!) a valergli l'appellativo di "matricola corsara".

16/10/1994, Inter-Bari 1-2 - Sono passati solo settantasette secondi di gioco quando Miguel Angel Guerrero scocca il tiro del primo gol barese.
Prologo della partita
Il Bari è reduce dal pari interno contro l'altra provinciale terribile, il Cagliari di Oscar Luis Tabarez; l'Inter, dal pari del Delle Alpi contro la Juventus e, solo quattro giorni prima, sullo stesso terreno di San Siro aveva trionfato in Coppa Italia nel derby contro il Milan. Il Bari, dopo la doppia sconfitta iniziale (Lazio e Juventus), aveva colto due vittorie, in casa contro la Reggiana (ricordata per il "buco" nel terreno di gioco del San Nicola che farà scoppiare un caso) e a Padova. Dopo la quinta giornata, il Bari è dunque assestato a metà classifica con 7 punti. Di contro, il cammino dell'Inter non era stato granché: solo un punto in più per i nerazzurri, che avevano già assaporato l'amarezza della sconfitta interna per mano della Roma, alla seconda giornata di campionato.
Primo tempo da urlo
Insomma, se c'era una squadra che rischiava qualcosa con questa partita, quella era proprio l'Inter di Ottavio Bianchi, che non era ancora riuscita a trovare continuità di gioco e di risultati. Perché il Bari, partito tra lo scetticismo generale, tutto sommato stava facendo il suo e riacquistando credito nei confronti di stampa locale e soprattutto tifoseria, scettica a inizio stagione.
Si gioca in un pomeriggio mite, quasi primaverile per essere ottobre, e San Siro offre un buon colpo d'occhio, con i tifosi biancorossi assiepati nel loro settore, ma anche sparsi un po' qua e un po' la negli altri settori dello stadio.
Nessuna sorpresa nelle formazioni di partenza. L'Inter si affida agli olandesi Bergkamp e Jonk e alla coppia d'attacco Pancev - Fontolan, il Bari risponde con una formazione compatta, con le frecce Gaurieri, Tovalieri e Guerrero libere di pungere di rimessa; solo panchina, nell'occasione, per Igor Protti.
La squadra di Giuseppe Materazzi ci mette un attimo, a regalare ai suoi beniamini la gioia che fa sognare ad occhi aperti. Gautieri scorrazza sulla destra, alza la testa e calibra un pallone a centro area; Bergomi, nel tentativo di anticipare Tovalieri, colpisce maldestramente di petto verso il dischetto del rigore, dove si fionda in un attimo Guerrero che, con un violento destro, fulmina Pagliuca all'incrocio dei pali alla sua sinistra. Sono passati solo 77 secondi e questo è il primo gol in Italia per il colombiano, scovato da Alberti e Regalia nello Junior Barraquilla, dove aveva segnato la bellezza di 41 reti in venti partite.
L'Inter è frastornato dal colpo rapidamente subito. Prova una reazione, ma trova il Bari ben arroccato nella propria metà campo, ordinato e sempre pronto a scattare in avanti come una molla. Ci prova Orlandini da fuori, Fontana respinge alla meglio e Mangone anticipa Bergkamp in calcio d'angolo. L'olandese prova in un paio di occasioni a colpire da fuori area, ma Fontana è reattivo.
Di tutt'altra pericolosità è la controffensiva del Bari: triangolazione al limite dell'area interista tra Pedone e Tovalieri, Bia intercetta mandando il pallone verso la sinistra offensiva pugliese, dove arriva Guerrero di gran carriera scaricando di prima un sinistro rasoterra che si stampa sulla base del palo destro, a Pagliuca battuto. Il raddoppio biancorosso, però, è solo rinviato: è il 42' quando Gautieri parte irresistibilmente sulla destra e, nonostante l'opposizione di due nerazzurri, riesce a fiondare un cross sul primo palo, dove il "cobra" Tovalieri, in acrobazia, anticipa Festa in marcatura e spedisce alle spalle di Pagliuca. A quel punto parte il "trenino" dei calciatori biancorossi, portato a Bari da Guerrero, mentre i tanti tifosi baresi, nascosti in giro per lo stadio, non riescono più a trattenere il loro tripudio; da parte interista, invece, cominciano a piovere fischi e a levarsi mormorii di malumore.
Ripresa in controllo
L'Inter, dopo il tè caldo, torna in campo con un piglio diverso e con un Marco Del Vecchio in più; risponde Materazzi, inserendo il terzino Paolo Annoni per Bigica. Ma il canovaccio della partita non muterà un granché, anzi, col passare dei minuti, i tifosi interisti amplificheranno le loro invettive, con il tecnico Bianchi e alcuni giocatori (Jonk su tutti) scelti quali bersagli preferiti. L'Inter continua a non sfondare e quindi non gli resta che provarci con le conclusioni da fuori area, ma la mira dei vari Mirko Conte, Orlandini e dello stesso Del Vecchio, quest'oggi, non è delle migliori. Dall'altra parte, invece, sarà Pagliuca a salvare a più riprese i suoi da nuovi capitomboli. Come quando, a metà ripresa, ipnotizza Guerrero che, a tu per tu col portiere bolognese, gli calcia addosso. Il Bari pare poter controllare agevolmente, ma a meno di un quarto d'ora dalla fine, ecco l'episodio che avrebbe potuto cambiare la partita: Bergkamp entra in area in percussione, la difesa barese si chiude e l'olandese tocca verso il centravanti macedone Darko Pancev, che infila Fontana, in netta posizione di fuorigioco ma l'arbitro, il signor Cinciripini di Ascoli, convalida tra le proteste dei calciatori baresi. Abbiamo detto che l'episodio avrebbe potuto cambiare le sorti dell'incontro: non lo farà perché l'Inter, in questa partita, non terminerà senza mai aver dato l'impressione di poter fare male al Bari. Anzi, l'opinione diffusa del dopo gara sarà che, senza quel gol in fuorigioco convalidato, i nerazzurri non avrebbero mai segnato nemmeno il gol della bandiera. La partita si chiuderà, anzi, con Pagliuca ancora sugli scudi, bravissimo a negare a Manighetti, lanciato in contropiede, la gioia del terzo gol.
Gli applausi del "Meazza - San Siro"
La partita finisce, per i colori biancorossi, in un vero trionfo. Mentre la squadra biancorossa si reca sotto lo spicchio di curva riservato ai tifosi ospiti, tutto lo Stadio Meazza - San Siro si leva in piedi, a tributargli il giusto riconoscimento, con un lungo e convinto applauso. Di contro, i calciatori interisti che affrontano il tunnel a testa bassa, dovranno sorbirsi le invettive della tifoseria nerazzurra più calda, quella della curva. Uscimmo dallo stadio, noi impavidi cuori biancorossi, con il petto gonfio di orgoglio e pienamente soddisfatti, mentre le radioline sintonizzate su "Tutto il Calcio Minuto per Minuto" continuavano a raccontare l'epilogo di quella clamorosa giornata di campionato. Riecheggiava nell'etere anche l'incredibile classifica: per un pomeriggio, il Bari poteva stare (meritatamente) davanti all'Inter. Si rientrava con i mezzi pubblici verso il centro, mentre il sole cominciava già a calare. La passeggiata per le vie dello shopping, quella sera, assunse un sapore del tutto particolare.

16/10/1994, Inter-Bari 1-2 - Il "cobra" Sandro Tovalieri, in acrobazia, anticipa di testa Festa e segna il gol del raddoppio biancorosso.
IL TABELLINO DELLA GARA
Milano, 16 maggio 1994, Stadio Meazza - San Siro
INTER - BARI 1-2 (2' Guerrero, 42' Tovalieri, 76' Pancev)
INTER: Pagliuca, Bergomi, M. Conte (59' Barollo), Orlando, Festa, Bia, Orlandini, Jonk, Pancev, Bergkamp, Fontolan (46' Del Vecchio) - All.: Ottavio Bianchi.
BARI: Fontana, Montanari, Manighietti, Bigica (46' Annoni), Mangone, Ricci, Gautieri, Pedone, Tovalieri (72' Barone), Gerson, Guerrero - All.: Giuseppe Materazzi. ARBITRO: sig. Walter Cinciripini da Ascoli Piceno SPETTATORI: 40.000 circa.
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